Non importa quale metodo preferisci, l’importante è rimanere aggiornato e vivere appieno la passione per il calcio. Prati risultò determinante per la squadra, malgrado un infortunio accorso in casa del Savoia (rottura di tibia e perone) che gli costarono 15 partite non giocate. Quando la Madonna di Rimini muoveva gli occhi, ci guadagnavano tutti, anche i papalini di guardia, che con un po’ di cera sotto il calcio del fucile raccoglievano i papetti gettati a’ piedi dell’imagine. La festa religiosa comincia il 25 settembre con l’inizio della novena, durante la quale i fedeli percorrono a piedi il tragitto che va dal paese fino al santuario situato a 2 km di distanza. In località Su Linu si possono trovare i resti di una chiesa sconsacrata dedicata a san Gavino, di cui rimangono in piedi due lati del perimetro murario, mentre in località Sa raighina rimangono sparsi per i campi i resti della chiesa che era dedicata alla Madonna, di cui oggi si può individuarne a malapena il luogo esatto in cui sorgeva. Chiesa di Sant’Antonio Abate ·
Un lascito testamentario del 1730 menziona la chiesa di San Pietro, di cui si ignora la localizzazione e che probabilmente nel 1795 già non esisteva più, considerando che la relazione scritta nell’anno in previsione della rinascita della diocesi ozierese cita solo le chiese di Santa Maria, Sant’Antonio e San Giovanni. Nel 1880 crolla la chiesa di Santa Maria e nel luglio di due anni dopo venne appaltata la costruzione del nuovo edificio di culto che verrà terminata solo nel 1961. Nel frattempo nel 1931 venne eretta la nuova chiesa di Sant’Antonio, utilizzando il materiale della vecchia chiesa e nel 1935 le chiese nelle frazioni di Mazzinaju e Sos Sonorcolos. A nord invece, in località S’aldu Pinzòne, sono state ricostruite le antiche capanne dei pastori, sos cubones o pinnettas, in prossimità di un corso d’acqua che con le sue cascatelle crea sonorità rilassanti. Il nome odierno, Alà dei Sardi, venne attribuito per Regio Decreto il 14 gennaio 1864 (a seguito di delibera di consiglio comunale del 25 dicembre 1863), al fine di evitare confusione con altre località italiane dal nome attinente, quali Ala di Stura (TO) e Ala (TN), anche se già dal 1860 viene utilizzato tale nome, in latino, in una registrazione battesimale.
Lo stesso Baccalar nominerà nel 1590 due sacerdoti di Alà, a seguito di lamentela diretta del Vaticano circa la crisi di vocazioni in Goceano e nel Montacuto. «Stemma inquartato: nel primo, di rosso, alle sette spighe di grano, d’oro, impugnate, legate di azzurro; nel secondo, di azzurro, alla quercia da sughero, con la chioma di verde e il tronco al naturale, nodrita nella pianura di verde; nel terzo, di azzurro, alla pecora riposante, con la testa rivolta, di argento, sostenuta dalla pianura di verde; nel quarto, di rosso, alle due api di oro, ordinate in palo. Nel 1581 il villaggio di Alà paga un ducato di tasse: il paese è menzionato dal vescovo Andrea Baccalar come metro di paragone con i 15 ducati pagati dalla sola chiesa di Santa Reparata di Buddusò. Chiesa di Maria SS. Quattro anni più tardi, la chiesa di Santa Maria viene ricostituita in rettorato autonomo sotto il titolo di Sant’Agostino: nel periodo di unificazione con Buddusò la parrocchia era dedicata a san Giacomo. Nel centro storico si trovano anche numerosi monumenti di rilievo: la chiesa di San Domenico, la chiesa di Sant’Agata (ex collegio dei Gesuiti), la Biblioteca Scarabelli e molti archi, ponticelli, terrazze, giardini.
Lo stesso argomento in dettaglio: Giardini di Firenze. Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina fiorentina. Lo stesso argomento in dettaglio: Coccarda e Coccarda francese tricolore. Il toponimo dovrebbe dunque definirla come antica città dei Balari, oppure si ipotizza derivi dal popolo degli Ilienses, da cui Alaenses, Alà, ipotesi meno credibile poiché si suppone che gli Ilienses stessero al di là del fiume Tirso, in prossimità dell’odierna Oliena. Il crocifisso è sempre là cogli occhi aperti. Caratteristica dell’abitazione è il piccolo loggiato che si apre all’esterno davanti al portone, che in primavera viene abbellito dai colori dei fiori. La ditta petrolifera Ozo al tempo era proprietaria della raffineria sorta alle porte della città di Mantova: «la squadra cambia i colori sociali in onore dello sponsor: da biancazzurri a biancorossi». Era comunque già presente un ridotto pacchetto di mischia sempre manifestatosi per Pertini: v. Il 9 agosto 2018 Preziosi presenta una manifestazione di interesse di rilanciare l’Avellino, costretto a ripartire dai dilettanti, insieme a un imprenditore irpino, ma a esso viene preferita dal sindaco Ciampi la proposta di Gianandrea De Cesare, già proprietario della Scandone Avellino. È la festa per il patrono del paese e per quanto riguarda i festeggiamenti civili viene organizzata ogni anno dai fedales cinquantenni; in realtà tale consuetudine parte dal 1998. In precedenza la festa veniva attribuita (intregàda, in lingua sarda) ad un singolo priore.
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