Inoltre, molte delle maglie da divisa da calcio nere presentano un design particolare che si rifà alla cultura metropolitana, con dettagli colorati che richiamano le luci dello stadio. La chiesa di San Martino di Tours si presenta con una semplice facciata sormontata dallo stemma della Città di Maglie. Società Sportiva Piano San Lazzaro», fondata nel 1948 e che prendeva il nome dall’omonimo quartiere cittadino che si estende fra la stazione ferroviaria in piazza Rosselli e la zona di piazza d’Armi, militante nel Campionato Eccellenza, cambiò denominazione il 10 agosto 2010, diventando «S.S.D. L’Ancona riprese l’attività nel 1945 prendendo parte a un campionato di assestamento, misto tra Serie A e Serie B, con la denominazione Unione Sportiva Anconitana, essendo stata sciolta la fusione con la Emilio Bianchi. Fra i nuovi entrati in squadra, in buona parte giovani già impegnati in cadetteria, vi sono le punte Davide Diaw e Marco Nasti, richiesti da gran parte dei club di Serie B, i centrocampisti Malcom Edjouma dell’FCSB e Mattia Aramu, quest’ultimo ingaggiato nell’ultimo giorno di calciomercato per sopperire alla lunga assenza di Jérémy Ménez, causata dall’infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro nella prima giornata di campionato contro il Palermo. In questi anni, la squadra si è affermata nella prima divisione ed è stato un osso duro per Barça e Real Madrid.
Nel 1948, durante la partita contro il Pisa, il direttore di gara Vannini di Bologna negò negli ultimi minuti un rigore all’Ancona; fu così raggiunto dai tifosi marchigiani e ridotto in stato di coma. Il Napoli sembra invece aver leggermente rallentato la sua corsa, anche se il pareggio per 2-2 contro la Lazio all’Olimpico non può considerarsi come un risultato negativo. Anche l’arrivo di Iachini non porta i frutti sperati, e dopo le prime due vittorie casalinghe contro Lecco e Feralpisalò, la formazione incappa nell’ennesima crisi di risultati che la portano a conquistare appena un punto in cinque partite, scivolando, alla sosta del campionato del 23-24 marzo al quindicesimo posto, a due punti dalla zona play-out e tre punti dalla zona retrocessione diretta. I tre club che finiscono 18°, 19° e 20° in campionato vengono automaticamente retrocessi alla divisione inferiore, la Serie B. In cima alla classifica, Squadra al primo posto vince il titolo di campione d’Italia, noto come «scudetto», e i club al secondo, terzo, quarto e quinto posto hanno diritto a partecipare alle coppe europee, alla Champions League e all’Europa League. Pro Livorno, la quale mantenne la casacca bianco-verde limitandosi ad aggiungere uno scudetto amaranto al centro. La squadra, inserita nel campionato meridionale, vinse il girone marchigiano, ma venne poi eliminata nella fase finale della Lega Sud, la cui vincente poi affrontava la vincente della Lega Nord nella finalissima scudetto.
Nella stagione 1923-1924 arrivò invece quarta e ultima nel girone delle semifinali. Nella stagione successiva l’Anconitana, unica iscritta nelle Marche, venne ammessa automaticamente alle semifinali Lega Sud, nelle quali arrivò seconda sfiorando l’accesso alla finale. Al posto di Mignani è chiamato Pasquale Marino, che si lega alla società barese con un contratto fino al termine della stagione. Mattia Aramu, finito fuori rosa al termine della sessione del calciomercato invernale a causa dell’esaurimento dei posti nella «lista over». Al termine dell’annata tra i cadetti per i biancorossi iniziarono difficoltà legate particolarmente a questioni di carattere economico-finanziario, tanto che dopo un anno di terza serie, la squadra retrocesse in IV Serie a causa del rifiuto dei tesserati ad affrontare le trasferte e dello scarso impegno negli allenamenti. Non si disputò la finale per il 3º posto: entrambe le semifinaliste sconfitte furono accreditate della terza posizione. Il Livorno ebbe il suo battesimo calcistico a livello nazionale nella stagione 1919-1920, quando sfiorò addirittura il titolo di campione d’Italia: trascinati dai gol del giovanissimo Mario Magnozzi, gli amaranto vinsero infatti il campionato centro-sud battendo in finale la Fortitudo Roma per 3-2 e si qualificarono così alla finalissima contro l’Inter, vincitrice del campionato del nord, perdendo solo per 3-2 una partita disputata per la maggior parte in inferiorità numerica per un infortunio.
In Serie C, nella stagione 1961-1962, nonostante avesse lottato per conquistare il primo posto nel girone, l’Anconitana arrivò seconda a pari merito con il Pisa e subito dietro al Cagliari; accusò i sardi di illecito sportivo senza alcun risultato, andando quindi solo a sfiorare con un dito il sogno della promozione in Serie B; nel gennaio del 1972, dopo una lunga serie di buoni piazzamenti in Serie C, il terribile sisma che colpì la città di Ancona e provocò danni incalcolabili influì sul rendimento della squadra biancorossa, guidata da Beniamino Di Giacomo e da Giorgio Arzeni, che concluse il campionato al 15º posto in classifica. Fuori dal nostro personalissimo podio solo perché c’è chi ha fatto peggio. Nei primi anni del Novecento, la città di Pordenone aveva conosciuto un notevole sviluppo economico ed industriale nelle lavorazioni metalmeccaniche, siderurgiche, chimiche e del legno, andate ad affiancarsi ai già avviati settori del tessile, della ceramica e della carta, grazie anche all’avvento dell’energia idroelettrica utilizzata fin dal 1888. La città cresceva e i suoi cittadini sapevano lavorare quanto divertirsi: se gli operai preferivano al freddo delle case il tepore delle osterie, chi aveva maggiori possibilità frequentava i caffè, il teatro, le feste da ballo.
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